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sabato, Febbraio 8, 2025

Maledimiele

 

 

Maledimiele
è la storia di Sara, un’adolescente di quindici anni che si ammala di anoressia.Non è la storia di un’anoressica.

Sara conduce una doppia vita: quella alla luce del sole, dove recita la parte della brava

ragazza, diligente e apparentemente senza problemi e quella segreta fatta di costrizioni, di

autodisciplina e di regole ferree per imporre al suo corpo un irraggiungibile peso ideale.

Inizialmente nessuno sembra accorgersi di niente: sia i genitori che le amiche del cuore

faticano a vedere l’evolversi della malattia. Sara riesce infatti a nascondere le sue abitudini: i

digiuni forzati, le corse nel parco spinte fino allo sfinimento, le ore in palestra, i pranzi e le cene

occultati sapientemente nel bidone dell’immondizia sotto casa. Allo stesso tempo Sara

costruisce la sua “camera dei segreti”, dove stare tranquilla e agire indisturbata.

Mentre dimagrisce Sara si sente sempre più forte, potente, invincibile. Tutto sembra procedere

senza problemi fino a quando la ragazza sviene durante una gita scolastica. Da quel momento

i suoi problemi con il cibo, fino a quel momento invisibili, diventano evidenti a tutti.

 

NOTE DI REGIA

 

Maledimiele

 

è incentrato sulla storia di Sara, un’adolescente di quindici anni che precipita, in

modo lento ma inesorabile, nell’abisso dell’anoressia.

Ogni blocco narrativo è suddiviso ed evidenziato da un numero in cifre che indica il peso della

protagonista. La scansione numerica accompagna passo dopo passo lo spettatore

nell’evolversi della malattia e lo conduce dentro la dimensione mentale della stessa, evitando

ogni compiacimento voyeuristico.

All’inizio la protagonista del film vuole dimagrire per rientrare nella taglia perfetta, ma il

meccanismo del digiuno le sfugge di mano sottomettendo pensieri, sogni ed emozioni al suo

dominio. Il movimento è finalizzato a consumare energie e calorie, i pensieri a escogitare

trucchi e stratagemmi per evitare di assumere o per espellere il cibo e anche i rapporti umani

vengono cristallizzati da un progetto che impone una visione di sé imperniata sulla forza di

volontà.

Chi si ammala di anoressia è schiavo di un tiranno senza volto che esige sottomissione

incondizionata.

Mentre si scarnifica, un’anoressica si fa bella corteggiando la morte. I sintomi dell’anoressia

costituiscono un linguaggio del corpo che reclama ascolto, ma nella fretta del quotidiano non

c’è tempo per vedere il dolore dell’altro.

Nella società dell’abbondanza un’anoressica si lascia morire di fame: forse il troppo di tutto si

sta trasformando in troppo di niente.

L’AUTORE

Laureato in Lettere con indirizzo in Comunicazioni Sociali presso l’Università Cattolica di Milano,

ha frequentato “Ipotesi Cinema” coordinato e diretto da Ermanno Olmi.

Dal 1996 lavora come regista di spot pubblicitari e documentari industriali.

Come regista realizza diversi documentari con cui ottiene importanti premi e riconoscimenti ai

principali festival internazionali (tra cui la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di

Venezia, Clermond Ferrand, Theran, Valencia, Montreal) e che sono stati acquistati dai

maggiori distributori cinematografici e televisivi a livello internazionale.

 

Con il suo primo lungometraggio, 

20-Venti

, partecipa alla Berlinale nella sezione Forum (2000),

al Williamsburg Film Festival di New York, (in concorso per Best Cinematography e Best

Soundtrack 2000), al Festival di Annecy (premio CICAE della giuria dei critici internazionali) e a

numerosi altri festival e rassegne di respiro internazionale.

Ha diretto

 

Bradipo

, una sit-com metalinguistica in dodici puntate di 30′ prodotta da MTV Europe (2002).

Ha curato la realizzazione di

 

Zobeide

, libero adattamento cinematografico di una delle città

invisibili descritte nell’omonimo romanzo di Italo Calvino. Il film e la relativa installazione hanno

fatto parte della mostra collettiva Città In/visibili allestita presso la Triennale di Milano (2003).

Tra i documentari si segnalano

 

Senza tregua,

presentato alla 60 Mostra Internazionale d’Arte 

Cinematografica di Venezia (sezione Nuovi Territori, 2003),

Il primo giorno

, realizzato con il

contributo della Presidenza e dell’Assessorato alla Cultura della Provincia di Milano in

occasione del 60 anniversario della Liberazione (2005) e

 

Dimmi qual è il colore del cielo

, un

piccolo comizio d’amore sull’adolescenza in cui quattro ragazze di sedici anni si raccontano e

svelano il loro rapporto con il mondo (2007), in concorso al Bellaria Film Festival (edizione 2008).

Davide_Falco
Davide Falco

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