Una donna transgender del Regno Unito, condannata per aver violentato due donne quando era un uomo, è stata mandata in un carcere femminile in attesa della sentenza, suscitando le proteste di attivisti, politici e persino funzionari delle Nazioni Unite.
La scozzese Isla Bryson è stata dichiarata colpevole questa settimana di aver commesso gli stupri quando in precedenza si chiamava Adam Graham, un uomo “muscoloso” con la testa rasata e un tatuaggio sul viso, secondo quanto riportato dal Daily Mail. La Bryson ha negato le accuse, dicendo all’Alta Corte di Glasgow che ogni rapporto sessuale era consensuale e che “non avrebbe mai fatto del male a un altro essere umano”.
Tuttavia, i pubblici ministeri hanno sostenuto con successo ai giurati, nel corso di un processo durato sei giorni, che Bryson, 31 anni, ha aggredito una vittima nel 2016 e un’altra nel 2019. Entrambi i crimini sono avvenuti in Scozia.
L’imputato è apparso per la prima volta in tribunale come Adam Graham ed è stato indicato come tale in un atto d’accusa del 2020. Secondo quanto riportato dalla stampa britannica, è stato in quell’anno che ha deciso di cambiare sesso.
La Bryson ha dichiarato alla corte di aver saputo di essere transgender all’età di 4 anni, ma di aver preso la decisione di cambiare sesso solo a 29 anni. Ha detto ai giurati che Adam Graham era il suo “nome da morto”.
Ora Bryson sta assumendo ormoni e sta cercando di sottoporsi a un intervento chirurgico per completare il cambio di sesso.
Attualmente è detenuta nel carcere femminile di Cornton Vale, dove, secondo quanto riferito, è tenuta in isolamento fino alla sentenza di fine febbraio. A Cornton, la stupratrice condannata sarà sottoposta a una valutazione del rischio per determinare se dovrà scontare la pena finale in un carcere femminile o maschile.
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