Essere Animali diffonde oggi le immagini raccolte all’interno di 12 allevamenti di bufale per la produzione di latte con caseificio annesso nelle province di Caserta e Salerno, l’area di produzione della mozzarella di bufala Campana DOP. Parte di questa nuova indagine è stata trasmessa in esclusiva in un documentario prodotto dalla rete televisiva franco-tedesca Arte andato in onda venerdì 17 novembre.
Le pessime condizioni delle bufale Campane DOP
Le problematiche riscontrate sono molteplici e vanno dalla cattiva gestione degli animali, a gravi carenze nelle condizioni igienico-sanitarie, sino a vere e proprie irregolarità. Nelle aziende prese in esame gli animali non hanno accesso al pascolo e vivono tra i loro escrementi in ambienti spogli e a contatto costante con il cemento. Proprio in conseguenza dell’ambiente in cui vivono, la crescita anomala delle unghie può essere causa di zoppie e dolore.
Le gravi condizioni
Inoltre, vi sono numerosi esempi di gravi prolassi vaginali e/o uterini solitamente causati da un’alimentazione inadeguata e aggravati dalle scarse condizioni igieniche. La cura di queste patologie non è affidata a un veterinario, ma viene gestita in maniera rudimentale dagli operatori, che dopo l’operazione non medicano né disinfettano le evidenti ferite.
Per incrementare la quantità di latte prodotta, le bufale ricevono un’iniezione di ossitocina, un ormone la cui produzione naturale è inibita dalle condizioni di stress in cui vivono, un chiaro segnale di cattiva gestione degli animali. A questo si aggiunge la pratica di legare le zampe delle bufale alla macchina per la mungitura per evitare che, scalciando, stacchino il tiralatte. Tutto ciò non sarebbe necessario se le bufale fossero rilassate e ben abituate alle operazioni di mungitura.
Essere Animali
«Le immagini che diffondiamo oggi mostrano pratiche illegali e crudeli che nel contesto dell’allevamento intensivo di bufale potrebbero essere impiegate in modo sistematico. Questa è la prima indagine di Essere Animali negli allevamenti di bufale, ma purtroppo ciò che abbiamo visto assomiglia terribilmente a ciò che negli anni abbiamo documentato in quasi la totalità degli allevamenti intensivi italiani, da nord a sud. La mozzarella di bufala è un prodotto consumato regolarmente da milioni di italiani, è arrivata l’ora di mostrare ciò che si cela dietro alcuni allevamenti che rientrano in questa produzione», dichiara Simone Montuschi, presidente di Essere Animali.
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