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venerdì, Febbraio 7, 2025

Nuova inchiesta abusi, sfruttamento nell’industria del latte

Una nuova inchiesta documentata dal team investigativo di Animal Equality. Questa mostra come vitelli separati dalle loro madri subito dopo la nascita vengono maltrattati dall’industria lattiero-casearia.

Nuova inchiesta abusi, sfruttamento nell’industria del latte

Il Messico è il 15° Paese al mondo per consumo di latte e la sua produzione è in aumento. Ma negli allevamenti del mondo, produrre latte significa privare i vitelli del nutrimento delle loro madri. Significa  mutilarli in modo efferato per favorire il loro sfruttamento.

L’inchiesta di Animal Equality rivela che i vitelli maschi nati nell’industria lattiero-casearia vengono uccisi quando sono ancora dei cuccioli. Questo perchè non possono produrre latte e la loro razza è poco utilizzata dall’industria della carne. Nel 2022 in Italia sono stati macellati 544.557 vitelli sotto gli 8 mesi (dati Istat).

Il destino delle vitelle

Le vitelle, invece, vengono mutilate senza anestesia in modo che non sviluppino le corna. Questa procedura provoca dolore acuto e forte stress ed eventuali infezioni. Dopo il taglio delle corna, le femmine vengono utilizzate per sostituire le mucche. Tendenzialmente, le mucche sono stremate dai cicli di gravidanze forzate continui. La fatica causa una non capacità di produrre latte. L’aspettativa di vita di una mucca in natura è di circa 20 anni, ma nell’industria lattiero-casearia questi animali vengono uccisi dopo 3 o 4 anni dalla nascita, quando non sono più considerati produttivi. La produzione di latte richiede infatti che questi animali vengano ingravidati regolarmente in modo che i vitelli possano essere allontanati e il loro latte destinato al consumo umano.

Qualche dato Eurostat

In Italia si producono quasi 13 milioni di tonnellate di latte. Secondo i dati Eurostat, il nostro Paese è tra i primi quattro Stati europei dove se ne produce di più. Questo dato tuttavia è spaventoso. Infatti ciò significa che 2,8 milioni di mucche vengono costrette ogni anno a gravidanze forzate per permettere la produzione di latte, con gravi ripercussioni sulla loro salute.

La nostra inchiesta denuncia un sistema comune in tutto il mondo, Italia compresa: le mucche sono considerate dall’industria come macchine per la produzione di latte (…) Scegliere alternative vegetali significa smettere di finanziare un’industria che si basa su abusi e prevaricazione” dice Matteo Cupi, Vicepresidente di Animal Equality Europa.

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Chiara Trentin

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