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venerdì, Febbraio 7, 2025

Fegato grasso, ne soffre un quarto degli italiani

Al San Camillo Forlanini si affrontano nuove sfide e opportunità in ambito epatologico. In crescita le epatopatie dismetaboliche del fegato, che si complicano in cirrosi ed epatocarcinoma. Con l’immunoterapia un’arma in più contro il tumore del fegato.

Fegato grasso, ne soffre un quarto degli italiani

“Il numero degli epatocarcinomi in Italia è in aumentoIl 10% dei pazienti con steatoepatite rischia in 10-20 anni di incorrere in tumore del fegato” sottolinea  Adriano Pellicelli, Direttore UOC Mal Fegato.

Le patologie dismetaboliche del fegato sono in aumento. Un dato preoccupante, visto che queste patologie generano complicazioni fino al tumore primitivo del fegato e alla cirrosi, coinvolgendo anche altri organi e apparati. Questi spunti sono al centro del convegno “Le nuove sfide in epatologia. Emerging topics in liver disease 2023”, organizzato da Strategie Provider Pescara, il 15 dicembre presso l‘Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini. Il responsabile scientifico il Dott. Adriano Pellicelli, Direttore UOC Mal Fegato.

Quali possibili fattori di rischio

La malattia dismetabolica del fegato si lega a fattori di rischio come l’obesità, una scorretta alimentazione, patologie come il diabete, alterazioni dei valori di trigliceridi o di colesterolo. In numerosi casi è legata a predisposizioni genetiche. Questi fattori possono determinare una steatosi epatica e successivamente una steatoepatite. Si tratta di una steatosi associata a un’infiammazione del fegato persistente dovuta a un accumulo di grasso nel fegato, che può poi portare a una cirrosi epatica.

Le cause virali rappresentano ancora il 30-35%, ma si sono ridotte negli ultimi anni grazie ai farmaci innovativi che hanno permesso di eradicare i virus, in particolare quello dell’Epatite C – sottolinea  Adriano Pellicelli –. Nel nostro centro presso l’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini, nell’ultimo anno e mezzo abbiamo realizzato circa 200 biopsie del fegato (…)”.

Aumento del tumore al fegato

L’altra importante novità in tema di epatologia riguarda il tumore primitivo del fegato: sono in aumento i dati relativi al numero di epatocarcinomi, ma sono disponibili anche nuovi trattamenti. “Il numero degli epatocarcinomi in Italia è in aumento – sottolinea  Adriano Pellicelli Questa è l’inevitabile conseguenza della mancanza di monitoraggio sul territorio e dell’incremento dei pazienti con steatoepatite, nei quali si sviluppa il tumore, che viene riscontrato a volte solo tardivamente. In parallelo a questa crescita, si stanno sviluppando nuove terapie sistemiche, che permettono di trattare i pazienti con tumore in stadio più avanzato”.

L’iniziativa

L’iniziativa del San Camillo Forlanini si propone di affrontare le tematiche epatologiche da ogni punto di vista. Presenti decine di specialisti tra internisti, gastroenterologi, infettivologi e oncologi provenienti da diverse realtà italiane e anche dall’estero, come il Prof. Massimo Pinzani del Royal Free Hospital di Londra che affronterà il tema della steatoepatite. Vi è posta attenzione anche all’aspetto diagnostico delle patologie del fegato, che con nuovi software applicati alla risonanza magnetica permette approcci innovativi in grado anche di quantificare il livello di grasso contenuto nel fegato e di avere un’idea del grado di fibrosi, mentre l’elastografia fibroscan permette indagini facilmente ripetibili per quantificare la fibrosi del fegato.

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Chiara Trentin

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